Bitterbynde I, l'inizio

Il primo libro "la ragazza della torre" è scorrevole, a parte le zone prolisse, di tipo oltre cinque righe di elenchi di prodotti, di tesori e via andare. La protagonista è muta e ha il volto orribilmente sfigurato dal veleno dell'edera paradossa, per questo viene derisa e maltrattata quando lavora come schiava nella Torre. Da quando riesce a fuggire grazie a una nave del vento dove si imbarca clandestinamente, lei vive avventure una dopo l'altra, dove la tensione era sempre alta visto che come dicevo prima, le pericolose creature unseelie sono ovunque, possono sbucare dal nulla. Poi mi è piaciuta questa cosa del vento magico, chiamato "shang" no, non centra con la Cina, e la spiegazione viene data nel libro su questa parola. Un vento che imprimeva in eterno le emozioni sotto forma di immagini stilizzate, se non si indossava un cappuccio con all'interno un metallo di protezione che lo evitasse. Una delle tante cose originali.
Il finale è stato forse un po' spiccio, una decina di pagine, ma quando Imhrien ha finalmente ottenuto la guarigione tanto desiderata, un po' ero felice un po' invece sentivo un cambiamento radicale. Perchè ti affezioni a un personaggio che viene maltrattato da tutti solo perchè è stata deturpata da una pianta velenosa, quindi non ha nessuna responsabilità lei. Tuttavia, nonostante il ritrovato aspetto normale, e la voce, non è finita qui. Lei non sa ancora chi è, e che cosa le è successo...