La rinascita di Shen Tai

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»Shang Xiang
CAT_IMG Posted on 14/12/2019, 19:36 by: »Shang Xiang     Top   Dislike
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La rinascita di Shen Tai
~ nella Cina dell'ottavo secolo


©Shang Xiang
Dopo tempo, sono tornata nell'antica Cina con La rinascita di Shen Tai; circa un mese di lettura, perché a volte leggo spedita, a volte salto qualche giorno, ma alla fine ce l'ho fatta a terminarlo.
Il libro è stato un fantastico viaggio indietro nel tempo, nella Cina dell'ottavo secolo, epoca di Imperatori, rigide regole di corte, e di guerre. L'autore è stato in grado di rievocare un'epoca affascinante, ma severa allo stesso tempo; con le tradizioni, gli usi, i luoghi, i costumi, e quant'altro richiami l'epoca antica cinese.
Il ritmo del libro ha un po' di contrasti, a volte parte spedito, spesso è lento, a volte ci sono salti temporali indietro negli anni, per narrare aspetti dei personaggi, per comprendere i loro pensieri, i sentimenti, e gli scopi che si prefiggono.
Tutto questo non mi ha mai dato fastidio, molto probabilmente perché sono troppo appassionata della Cina antica, e immergermi in quel mondo mi aveva davvero catturata. La lentezza aiutava a farsi bene idea anche degli eventi, dei luoghi in cui si trovavano i personaggi, specialmente Shen Tai che dal Kuala Nor, ritorna dopo due anni di solitudine, nelle grandi città dell'impero del Kitai.
Di seguito racconto la trama, come mi viene a memoria, ma aiutandomi anche col libro accanto per non generare confusione. E dopo il mio ultimo commento.



« proseguendo la lettura saranno presenti spoiler »

Shen Tai è un giovane in cerca del suo posto nel Kitai, ma un grave lutto lo colpisce e nella loro cultura dura due anni per gli uomini, e solo diciannove giorni per le donne; Tai decide di trascorrere quei due anni sulle montagne del Kuala Nor, a seppellire guerrieri morti lì in una battaglia di vent'anni prima, dove combatté anche suo padre, Shen Gao, che fu un grande generale rispettato da tutto il Kitai.
Vive lontano dalla sua famiglia, e con gli studi interrotti per diventare un mandarino della corte imperiale, Tai ha tutto il tempo per riflettere. Non smette comunque di allenarsi con le due spade essendo stato anche lui un soldato, e per breve tempo discepolo dei kanlin, guerrieri che vivono sulle montagne a nord del Kitai. Inoltre scavare fosse lo tempra. Questo gesto gli viene riconosciuto meritevole di un dono che va oltre qualsiasi immaginazione. Una delle figlie dell'imperatore del Kitai, Cheng-wan, sposa di Sangrama il Leone, col benestare del consorte dona a Shen Tai 250 cavalli della Sardia, cavalli rinomati e desiderati da molti, in quanto grandi e veloci. Un dono del genere è troppo grande per Tai, ma non può rifiutare e quindi da quel momento la sua vita stessa assume importanza, ma è anche in pericolo, non solo per i cavalli, anche a causa di qualcuno che ha mandato un'assassina kanlin fino a Kuala Nor per ucciderlo, accompagnata da Chou Yan un'amico di Tai venuto sin lì per recargli delle notizie. Non sospettando che colei che lo scortava era un'assassina, che durante l'incontro con Tai lo uccise per non farlo parlare. Ma Yan aveva detto un nome prima di venire trafitto a morte...
L'assassina non era una vera kanlin, ma lavorava come sicario per qualcuno, ad ogni modo grazie a due guerrieri, Bytsan e Gnam, che andavano ad aiutare Tai alla sua capanna di tanto in tanto, riesce a salvarsi. Ma anche grazie agli spiriti che vagavano in quei boschi, che bloccano al muro la donna permettendo a Gnam di centrarla con delle frecce ed ucciderla; gli spiriti sono delle anime in pena dei soldati morti a cui Tai cercava di dare pace con la sepoltura, ma erano migliaia, una vita non sarebbe bastata.
Tai è costretto a partire prima del termine del periodo di lutto, ai Cancelli di Ferro, che delimitano confini, viene accolto dal comandate incaricato, Tai spiega la situazione e oltre all'aiuto di Bytsan che scambiò il suo cavallo sardiano con il cavallo di Tai per fugare ogni dubbio sul dono concessogli a chi avrebbe dovuto incontrare, riceve l'aiuto anche dal comandante Lin Fong, che gli conferisce un grado che gli permetta di uscire dal lutto prima del termine, e quindi di fare ritorno nell'impero. Lì incontra Wei Song, una giovane kanlin di cui Tai inizialmente non si fida, poi invece dopo una chiacchierata decide che poteva fidarsi, lei era accorsa lì in suo aiuto, ma non aveva fatto in tempo a fermare la falsa kanlin... Song era stata mandata da Pioggia di Primavera, la sua amata. Tai fa di Song la sua guardia personale, dato che lungo la strada avrà parecchi pericoli da affrontare...
Da qui si susseguono intrighi vari, e si scopre che il primo ministro di corte e cugino della consorte dell'imperatore, Wen Zhou, era il mandante dell'assassina, tutto per Pioggia di Primavera, una cortigiana dell'oriente a ovest, bionda e dagli occhi azzurri, originaria della Sardia, ora divenuta concubina di Wen Zhou... per gelosia, sapendo che lei e Tai erano innamorati, decide di eliminare il rivale quando è lontano da tutto e da tutti. Ma Shen Tai farà ritorno...
Tai vorrebbe anche tornare alla sua casa, da sua madre e dalla seconda madre (concubina di Shen Gao), e dal fratello minore Chao... mentre il maggiore Liu, lavora alla corte come consigliere di Wen Zhou, e la sorella Li Mei invece è la dama di compagnia dell'imperatrice, ora esiliata.
Li Mei viene poi elevata a principessa di corte, e mandata in sposa a un principe nel Bogü per sancire un accordo di pace, oltre il confine delle lunghe mura che delimitano il Kitai da quel regno selvaggio. Quando lo viene a sapere (da Yan) Tai si dispera e incolpa di tutto Liu. Uno dei suoi obiettivi sarà di cercare la sorella, ma non potrà farlo finché non ha adempiuto al dovere di riconoscere e recuperare i 250 cavalli sardiani.
Fortunatamente a vegliare su Li Mei arriva un Bogü, Meshag, che ha un debito nei confronti di Tai per avergli salvato (più o meno) la vita qualche anno prima, quando Tai era nell'esercito. La storia si divide fra Tai e Li Mei, raccontando tutto ciò che accade loro. Li Mei riesce grazie a Meshag e tornare nel Kitai, ma si dovrà nascondere per un po' di tempo, in quanto era promessa a un principe Bogü, insieme a un altra principessa il cui destino però rimarrà segnato. Così dapprima viene accolta sulla Montagna del Tamburo, luogo in cui vivono e si allenano i kanlin, e dove qualche anno prima c'era stato anche Tai. Poi sotto mentite spoglie di kanlin viene portata finalmente a casa sua, dove alla fine ritroverà anche Tai e dove con sollievo e lacrime di felicità finalmente si riabbracciano.
Tornando a Tai, quando finalmente arriva nella prima città sulla strada verso Xinan, incontra prima Sima Zian, un poeta chiamato anche l'Immortale Esiliato; si unisce con grande onore di Tai al viaggio di quest'ultimo, consigliandolo e sostenendolo come può.
Una volta giunto alla capitale viene convocato a palazzo, per conferire con l'imperatore e la sua consorte Wen Jian riguardo il dono, e anche perché un dono del genere che supera ogni immaginazione (ne basterebbero solo cinque per dare valore ed onore a chi gli vengono donati), li obbliga a dare dei doni di egual misura ed importanza, se non di più, a Tai. Tutto per la sua dedizione onorevole ed il coraggio, per dare pace e riposo a quei soldati caduti due decenni prima.

"E Tai si trovava a diversi giorni di viaggio a ovest del forte, oltre quell’ultimo avamposto dell’impero, assieme ai morti. Assieme alle anime perse nella notte, assieme ai resti di centomila soldati, pallidi sotto la cupa luna o nel sole di mezzogiorno. A volte, circondato dal suo giaciglio dalla profonda oscurità delle montagne, si rendeva conto che alcune di quelle voci che aveva imparato a riconoscere erano improvvisamente cessate, e capiva di aver finalmente dato riposo alle loro spoglie mortali.
Erano troppi. Non aveva nessuna speranza di portare a termine il lavoro – era un compito adatto agli dèi dei nove cieli, non a un semplice uomo. Ma non poter fare tutto voleva forse dire non fare niente?"


Gli intrighi di corte ovviamente mettono in moto eventi catastrofici, An Li un generale di tre importanti armate dell'imperatore, si ribella e cerca di conquistare il Kitai, riuscendoci infatti, e costringendo l'imperatore, il figlio e la consorte a una fuga notturna e all'insaputa del resto della corte che, verrà poi trucidata... mesi e mesi di orrori, e con l'ascesa al trono di Shinzu, il figlio dell'imperatore Taizu, Tai deve andare a recuperare i suoi cavalli sardiani per donarli all'impero di modo che possano aiutare a vincere in guerra con la loro velocità e affidabilità.
La guerra dura qualche anno, perché dopo An Li, c'è il figlio che tenta di conquistare l'impero (uccidendo prima il padre), anche se rovinosamente essendo inesperto.
Quando l'impero inizia a ricomporsi, Tai finalmente cercherà di trovare la sua strada, dicendo però addio a Pioggia di Primavera, che aveva incontrato brevemente e di nascosto dopo il suo ritorno a Xinan, e che nonostante ora sia libera dopo la morte di Wen Zhou per mano di soldati in ribellione, nelle prime settimane di guerra è obbligata a fuggire, ma Tai non saprà mai se è salva o no. Pioggia, era riuscita infatti a fuggire grazie al messaggio che lui gli ha inviato di nascosto avvisandola del pericolo, con la scorta di due kanlin (e due fidati servitori di lei)... decidendo in seguito di tornare a Sardia, il suo paese di origine. Tai aveva tentato di entrare a Xinan per scoprire se era salva o meno, ma rinunciando a causa della calca di gente in fuga per via della guerra. Dandola così, per dispersa... o peggio, morta. Ma lei era giunta nella sua terra dopo qualche mese di viaggio, riprendendo il suo vero nome, Saira, e sposò in seguito uno dei kanlin, l'altro tornò indietro nel Kitai, ma con i disordini ancora in corso, venne ucciso, e non potè mai consegnare la lettera che Saira scrisse per Shen Tai.
Tai riesce a rifarsi una vita decidendo di sposare la kanlin Song, scoprendo che era innamorato di lei, così come lei di Tai. E perché al di là del suo compito di guardia del corpo, non lo avrebbe mai lasciato solo.
Credo che sia stato il giusto finale per Shen Tai, l'amore per Pioggia di Primavera poteva essersi affievolito pian piano con la presenza di Wei Song. E il fatto che sia scomparsa, resterà sempre l'incognita che ha dato la spinta a Tai per rifarsi una vita e scegliere Song come sua sposa.
In poco più di 600 pagine ha aperto le porte a un'avventura che fra i suoi alti e bassi, ha saputo mantenere il ritmo e tenere alto l'interesse alla lettura.



« considerazioni finali »

Questo libro non parla soltanto di Shen Tai come accennato all'inizio, ma anche di tutti gli altri personaggi, pezzi di ognuno di loro vanno a incastrarsi perfettamente nella trama, e generano una storia davvero affascinante, piena di contrasti, e speri che quasi tutto vada al suo posto.
Penso che un libro che parla in modo così dettagliato dei personaggi di punta (e non), non ricordo di averlo mai letto prima... magari anche per scarsa memoria, non è da escludere. Ma questo mi è rimasto comunque molto impresso, mi ha piacevolmente stupita, ed è scritto davvero bene.
Il libro avrebbe anche elementi di natura fantastica, infatti verrebbe catalogato come fantasy, ma questo elemento è davvero poco presente. In pratica solo nel Kuala Nor, e nelle steppe Bogü. Probabilmente è stato sufficiente per metterlo nella categoria, ma il libro letto per intero non è propriamente fantasy. E decisamente verge sulla finzione storica, molto accurata e ripresa da elementi e persone davvero esistiti.
Forse si può pensare che amando la Cina, io possa avere giudizi offuscati, perché mi piace tutto ciò che leggo che tratti di Cina o Giappone... ma posso affermare che non è vero, ci sono libri sull'argomento che non mi hanno entusiasmata a sufficienza. Poi se ho poche delusioni letterarie è anche perché sono molto selettiva e attenta sulle letture, non leggo di tutto.
Non mi resta che sperare pubblichino prima o poi il secondo libro... ma sono passati circa otto anni dalla pubblicazione di questo... Kay non pare propriamente apprezzato in Italia, ed è un vero peccato. Il secondo ho letto che è ambientato secoli dopo, quindi non è legato alla storia di Shen Tai, dopotutto la sua storia si conclude nel primo libro.
Riguardo questo, ne consiglio vivamente la lettura, soprattutto se amate l'oriente come me.
Credo anche di aver già trovato un'altra lettura sul genere, e prima o poi quel libro sarà mio e ne parlerò.
 
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