L'impatto iniziale di lettura era stato positivo, e man mano che proseguivo non potevo far altro che amare pagina dopo pagina sempre di più questo fantasy. Ritrovare il Geralt che ho conosciuto prima nel videogame e anche Dandelion/Ranuncolo (preferirei Dandelion sinceramente), e Rutilia, la cavalla fedele (che nel videogioco si chiama Roach, povera cavalla). E infine Yennefer, una maga dai capelli neri e gli occhi viola, che mi pare abbiano reso alla perfezione anche nel videogame, perchè non riesco a farmela piacere, o almeno, sono sentimenti costrantanti che vergono di più sul "non la sopporto"; non brilla certo di simpatia. Poi, potrei sbagliarmi, ma per saperlo devo leggere i restanti sette libri.
Le varie storie mi sono piaciute tutte, o quasi. Quella di Blaviken non mi è piaciuta molto. Nel videogame lo chiamavano "il macellaio di Blaviken" e io non potevo ancora capire perchè, ora che lo so, pensavo fosse una cosa ben più catastrofica, per quanto abbia comunque ucciso alcuni uomini affettandoli, al centro di una piazza. E Renfri, non ho compreso bene se è diventata cattiva perchè la trattavano male, o perchè davvero centrasse il Sole Nero. Potrei aver prestato poca attenzione io probabilmente, ma posso sempre rileggere quella parte volendo.
Mi sono piaciuti i riferimenti alle favole che sono riviste in chiave più macabra spesso e volentieri.
In una delle storie incontriamo Crach an Craite di Skellige, ma qui è ancora un giovane in cerca di moglie. E ora grazie al libro so a cosa si riferivano in The Witcher 3, quando Geralt dovette partecipare al torneo in una delle missioni e poteva scegliere il blasone di Geralt di Rivia, o quello di Ravix di Tetracorno, identità che gli venne imposta per nascondere quella vera, quando è stato invitato al palazzo della regina Calanthe. Nel videogame c'erano tante informazioni contenute in libri che si potevano acquistare (o trovare/rubare) ma ce n'erano in quantita immani e spesso non li leggevo perchè mi annoiavo quasi subito. Nel videogame nelle successive giocate ho scelto quello di
Ravix perchè il copri-armatura non somigliava ad una tovaglia da pic-nic come quella di
Rivia. Piccolo dettaglio, ma che a me infastidiva
Arrivo poi alla storia "l'ultimo desiderio", dove Geralt e Yennefer si incontrano per la prima volta. Nel videogame avevo fatto la missione dal medesimo titolo, e lì si ritrovano a cercare un'altro genio a Skellige per poter annullare il precedente desiderio che li teneva legati, espresso da Geralt. E poi decidevo se farlo stare con Yen oppure no. Nel videogame comunque era opera della fantasia dei CD Project Red basata sui racconti di Sapkowski, quindi non ufficialmente riconosciuta dall'autore originario.
E' stato un bel racconto, però Yennefer ha un carattere davvero impossibile, e continuo quindi a preferire Triss Merigold (che non compare in questo primo libro), e almeno nel videogame si può decidere di far stare Geralt con lei.
Nel finale, invece si rimane in sospeso... una sacerdotessa vede il futuro di Geralt che viene massacrato.
Purtroppo nel videogame mi sono spoilerata come termina la saga letteraria di Geralt, non sapendo che era così pieno di anticipazioni sui libri, lo avevo giocato senza pensieri, e quando me n'ero resa conto ormai ci stavo dentro fino al collo, e non avevo comunque intenzione di interromperlo.